La poesia non deve avere un senso, le parole sono allineate e a volte confuse.
La poesia deve riordinare per poi stravolgere.
Nulla è più liberatorio della poesia, che non ha termine, che non termina. Astratta, volgare, sinuosa, d’amore, rituale.
Il poeta non sa di poesia, il poeta è immobile celebrativo, in comunione.
La poesia ha le sue liturgie, le proprie mura che può abbattere ruotando intorno a se stessa.
La poesia è del mondo…
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